È pratica dialogica sempre più diffusa far riferimento, quando si parla dei bambini, ad accezioni valorizzanti che mettono in risalto le loro risorse, le loro potenzialità, le loro capacità creative ecc.
Quanto questa immagine di bambino permei davvero le pratiche educative quotidiane all’interno dei servizi è un interrogativo che ritorna spesso, in quanto ci si imbatte di continuo in consuetudini didattiche che pur proclamando il bambino come “competente” corrono non pochi rischi: in primis il rischio di anticipare le richieste (con esperienze pre-scolarizzanti fortemente dannose) avendo delle aspettative molto alte. E ancora, il rischio di rimanere sulla “superficie” di ciò che questa immagine conferisce al bambino, riducendo fortemente le sue possibilità espressive, di indagine e di ricerca e fermandosi ai “bei prodotti” che il bambino può produrre in quanto “abile” e “capace”.
Attraverso riferimenti significativi del panorama pedagogico, si entrerà nel progetto educativo dei servizi per comprendere cosa significa ripensare i servizi sotto questa luce. L’ancoraggio teorico farà da supporto alla narrazione dell’esperienza maturata all’interno dei servizi per la prima e seconda infanzia di una Scuola Paritaria del territorio di Monza e Brianza, attraverso la quale proveremo a interrogarci rispetto alle tematiche proposte.
Le esperienze narrate saranno testimonianza di come, anche in contesti fortemente strutturati su modalità tradizionali e densi di criticità (in termini di risorse), si possa coltivare un rinnovamento d’identità e di sguardi a partire dalla maturazione di nuove consapevolezze rispetto al proprio agire educativo.
All’interno della giornata formativa, supportati dalla proiezione di slide e da testi di riferimento, si condurranno i partecipanti a riflettere sui propri “impliciti” attraverso attivazioni, ricerche in piccolo gruppo, dibattiti da tessere in grande gruppo per mettere in circolo esperienze, saperi, prospettive che possano arricchire il bagaglio di ciascuno.
Obiettivi
- Conoscere, dal punto di vista teorico, le prospettive di sguardo di chi, all’interno del panorama pedagogico, sostiene questo sguardo di valorizzazione del bambino e delle sue idee considerandolo essere portatore di risorse e potenzialità.
- Analizzare le differenti immagini di bambino e di adulto per cogliere come le diverse e, talvolta, implicite “immagini” modellano le pratiche educative conferendo spessori differenti al nostro agire
- Indagare come la dimensione spaziale e temporale possano restituire centralità all’infanzia
- Promuovere una consapevolezza maggiore in merito alle dimensioni dell’apprendimento partendo dagli studi delle teorie socio-costruttiviste e dai contributi delle neuroscienze
- Stimolare lo sguardo dell’adulto a riconoscere peculiarità, limiti e risorse del pensiero programmatorio e di quello progettuale
- Cogliere la correlazione tra osservazione, documentazione e valutazione nella pratica pedagogica dei servizi
- Riflettere sulla scuola come “sistema”, come luogo che genera corresponsabilità educativa dentro e fuori il servizio.