Spazi, allestimenti, materiali, tempi e interventi dell’adulto non sono affatto neutri: suggeriscono ai bambini azioni e pensieri, influiscono sui loro processi di apprendimento e sul loro concetto di sé anche quando non sono progettati consapevolmente.
In questo percorso si cercherà di indagare, in particolare, le potenzialità e le ricadute, sui percorsi di crescita di bambini e adulti, di spazi aperti, organizzati, pensati e studiati come contesti euristici, ovvero luoghi di scoperta, sperimentali e sfidanti.
Il riferimento è in primis al pensiero di Simon Nicholson, così come chiarito nella sua Theory of Loose Parts (“In qualsiasi ambiente, sia il grado di inventiva e creatività, sia la possibilità di scoperta, sono direttamente proporzionali al numero e al tipo di variabili in esso presenti”). Altri riferimenti riguardano le modalità organizzative per centri d’interesse e per “sistema di riferimento”. L’idea comune a queste prospettive è che per essere sostenuti nel loro pensiero creativo e divergente, i bambini hanno bisogno di contesti ricchi di variabili e dinamici, nei quali sia possibile per loro esercitare scelte autonome.
Durante il corso si rifletterà insieme sulle modifiche necessarie per ripensare il Servizio come contesto euristico -nell’approccio educativo, nella scelta e allestimento degli arredi e materiali, nell’organizzazione spazio-temporale, nel ruolo dell’adulto e dell’équipe educativa – anche grazie al racconto di esperienze pratiche.
OBIETTIVI
- Conoscere le origini e le caratteristiche degli spazi open e di natura euristica;
- Conoscere i contributi della ricerca in merito a potenzialità e ricadute degli stessi;
- Comprendere la connessione con i concetti di “inaspettato atteso”, “approccio orientato alla situazione”, “improvvisazione educativa” e “programma emergente” nell’intervento dell’adulto rispetto a materiali, spazi, esperienze di gioco fruibili in uno spazio aperto/contesto euristico