Guardiamo incantati un bambino di pochi mesi che gioca. Possiamo coglierne l’innocenza e la serenità; qualcuno noterà la concentrazione e l’impegno attentivo ma in quanti sapranno cogliere il ragionamento scientifico, le operazioni percettive o la misurazione geometrica che il bambino sta compiendo nel suo atto di giocare? Siamo abituati a pensare la scienza come un’attività compiuta da pochi e un po’ strani personaggi che, forse dotati di un’intelligenza superiore, si dedicano alla ricerca delle più profonde regole che governano il mondo. Ma le più recenti teorie dello sviluppo dimostrano che ogni bambino applica le stesse procedure scientifiche in ogni sua azione di gioco: compie veri e propri esperimenti tenendo alcune variabili sotto controllo, fa e verifica ipotesi sulle principali leggi fisiche dei diversi materiali, compie operazioni statistiche e ha competenze numeriche molto ben sviluppate già prima dell’anno. Ma come mai, date queste premesse, spesso, già alla scuola primaria iniziano i problemi e le prime avversioni nei confronti delle materie scientifiche? In questo corso ci proponiamo di capire e conoscere questo bambino scienziato. Attraverso momenti teorici ed attività pratiche cercheremo di allenare lo sguardo dell’educatore affinché possa riconoscere e comprendere quale e quanto pensiero scientifico sia insito in ogni attività di gioco dei bambini da 0 a 6 anni. Porteremo l’attenzione sulla responsabilità educativa di fornire ai bambini un ambiente e una gamma di materiali e attività che possano sostenere ed incentivare il pensiero scientifico e la ricerca già dai primissimi mesi di vita. Ci soffermeremo sull’importanza di poter utilizzare materiali destrutturati in quanto pongono i bambini a contatto con una quantità nettamente superiore di stimoli fisici e cognitivi, lasciano aperta qualsiasi porta di utilizzo creativo e si prestano alla formulazione e verifica di ipotesi sul funzionamento del mondo: base indispensabile per l’apprendimento e lo sviluppo di idee e conoscenze. E se, la prossima volta che un bambino di pochi mesi continuerà a far cadere un oggetto ed a farselo raccogliere con l’unico scopo di farlo cadere nuovamente, invece di esasperarci, penseremo agli studi che sta compiendo sulla forza che attrae le cose a terra, allora lo scopo di questo corso sarà raggiunto!
Obiettivi
– scoprire il bambino scienziato: come funziona l’apprendimento nei primi anni di vita e quali competenze scientifiche sono in gioco; – allenare lo sguardo dell’educatore a riconoscere il pensiero e l’apprendimento scientifico nel gioco spontaneo; – saper proporre setting di gioco che sostengano e rilancino la ricerca scientifica del bambino.
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Educatrice Professionale, specializzata in Pedagogia dell’Infanzia ad approccio Integrato, Pedagogia Clinica e Pedagogia dello sport. ISCRIZIONE ANIPED N.AA-019/SC-005. Iscritta al Registro AIF Socio Ordinario AIF Tessera n. 15907
Impegnata professionalmente dal 2006 in contesti educativi diversi (minori in situazione di fragilità sociale, assistenza educativa domiciliare, progetti di prevenzione del disagio), dal 2012 lavoro in una Scuola del’Infanzia Paritaria di cui coordino i Servizi per la Prima Infanzia: tre Sezioni Primavera e un Micronido. All’interno della scuola mi occupo, inoltre, dei progetti a sostegno della genitorialità (consulenze educative, gruppi genitori,…).
In forma più generale, declinata su diversi settori, mi dedico alla formazione degli adulti: formazioni rivolte a genitori, a professionisti del mondo scolastico (prima e seconda infanzia), a gruppi in ambito sportivo (supervisione educativa a gruppi sportivi giovanili e semi-professionisti), a gruppi giovanili, e non, in contesti di volontariato (es. formazione volontari oratorio).
Nello specifico, negli ultimi tre anni mi sono avvicinata fortemente alla realtà educativa del Reggio Emilia Approach attraverso la partecipazione a giornate formative presso il Centro Loris Malaguzzi a Reggio Emilia e attraverso un’intensa attività di studio e ricerca personale sulla testistica di riferimento. Ciò mi ha spinto a formulare occasioni formative nelle quali poter portare l’esperienza della realtà scolastica nella quale sono inserita come testimonianza di un rinnovamento di pensiero sull’immagine di bambino e di educazione maturato grazie all’incontro con la filosofia educativa del Reggio Emilia Approach.