di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06
Indice dell’articolo
Cosa dicono gli Orientamenti 03 sui bambini al Nido
1 – Il Nido come luogo di supporto alla genitorialità
2 – I bambini al Nido e le opportunità formative
L’asilo nido offre a bambini e bambine opportunità per lo sviluppo…
4 – I bambini al nido e lo sviluppo dell’autonomia
5 – I bambini al nido e il concetto di socializzazione
Una riflessione finale sui bambini al nido
Questo è un articolo dedicato ai genitori che, nel primo anno di vita del bambino, della bambina, vivono un eterno dilemma: asilo nido sì o no?
Quando chiediamo ai genitori perché vogliano iscrivere il figlio, la figlia al Nido o alla Scuola dell’Infanzia, otteniamo spesso la stessa risposta: “Mi piacerebbe che socializzasse!”.
Già, ma cosa significa socializzare?
Professioniste/i e genitori hanno, a volte, una visione differente su questo verbo: mamme e papà immaginano e desiderano che il Nido sia un’istituzione finalizzata all’educazione delle regole di comportamento sociale; educatrici ed educatori portano uno sguardo e una prospettiva più allargata sul tema della socialità che si coltiva lì dentro.
Non si tratta di trasmettere delle regole. Il Nido è il luogo della socializzazione intesa come opportunità di costruire legami significativi con altri pari e adulti.
Una nota: in questo articolo useremo spesso il termine esperienze educative alternandolo ad attività educative, trattandoli come sinonimi pur consapevoli che esistono sfumature significative. Attività indica che l’adulto debba attivare i bambini/e quando, in realtà, ce ne rendiamo conto nel quotidiano, sono già attivi e attive di per sé.
Esperienza, invece, indica l’attraversare una situazione, un contesto, un’emozione.
Quindi, buona traversata a te, genitore, e alla tua bambina, al tuo bambino, verso la scoperta del valore aggiunto che un Nido può offrire lungo il percorso di crescita.
Bambini al nido, una premessa
“Lavoro dalle 8:00 alle 18:00 e non so proprio quale sia la scelta migliore per mio/a figlio/a: il nido, la tata o tutto il giorno con i nonni?”.
Il problema è comune e interessa pressoché tutti i neogenitori. Alcuni genitori si chiedono se sia meglio una tata ma poi temono che il bambino, la bambina perda le opportunità di socializzazione e di attività che il Nido offre, altri si sentono più sicuri coi nonni ma sono indecisi se affidarlo/la alle loro cure per tutto l’arco della giornata.
Nel caso tu voglia approfondire più tardi, ne abbiamo parlato in questo articolo: Sei suggerimenti per curare la relazione tra genitori e nonni
Non ci sentiamo di dare una risposta univoca a questa domanda, perché molto dipende dal contesto famigliare e dalle situazioni personali, però ci teniamo a sottolineare l’importanza del Nido per lo sviluppo del bambino, della bambina, e per il suo benessere fisico e mentale.
Cosa dicono gli Orientamenti 03 sui bambini al Nido
Gli orientamenti 03 (ma anche le Linee Guida del Sistema Integrato 06) toccano temi che riguardano la povertà educativa, il disagio, la solitudine delle famiglie e spiegano quanto il Nido possa fare la differenza.
Per esempio, al Nido i bambini e le bambine sperimentano attaccamenti multipli, che sembrano essere un fattore protettivo per la vita e funzionali al benessere complessivo della persona, come citato da Simona Vigoni durante il nostro Convegno Educare col Cuore.
Più bambini e bambine sperimentano attaccamenti multipli, meglio può essere per il loro sviluppo.
Aggiungiamo ai benefici della frequenza al Nido, gli esiti di una ricerca del 2010 condotta dall’Università di Torino a cura di Daniela del Boca e Silvia Pasqua che mette in luce che il Nido può avere degli effetti benefici sullo sviluppo cognitivo e comportamentale dei bambini/e. Frequentare il Nido può aumentare in modo considerevole l’ottenimento di buoni punteggi in matematica e in italiano, sia nella scuola primaria che secondaria di I e II grado.
Il Nido è anche un luogo in grado di sostenere le intelligenze multiple grazie alla differenziazione delle attività presenti nei piani dell’offerta formativa: sta al genitore scegliere il servizio in base alla tipologia di proposte educative progettate sia dalle educatrici e dagli educatori, sia dai professionisti esterni ove presenti.
Il pensiero che vorremmo condividere in questa sede riguarda l’avere una visione del Nido non solo ristretta a luogo dove lasciare il bambino e la bambina per avere un supporto pratico durante la giornata lavorativa, ma come spazio per la socialità allargata, la crescita, lo sviluppo e il benessere psicofisico del bambino e della bambina.
E, anche, come luogo di supporto alla genitorialità. Condividiamo di seguito alcuni consigli e cinque motivi per iscrivere la bambina, il bambino al nido.
1 – Il Nido come luogo di supporto alla genitorialità
C’è un’opportunità spesso poco citata riguardo alla vita del nido: la possibilità per i genitori di conoscere altre famiglie, educatrici, educatori, e trovare nel Nido – oltre al supporto pratico legato ai motivi lavorativi di cui abbiamo accennato a inizio articolo –, una comunità educante.
Uno dei problemi più comuni della genitorialità attuale è proprio la sensazione di solitudine che i genitori attraversano nei primi anni di vita del bambino, bambina.
Quando le coordinatrici e i coordinatori del nido curano gli aspetti relazionali, questi spazi rappresentano per le famiglie un grande supporto:
- i professionisti/e del nido aiutano ad avere uno sguardo diverso e offrono al genitore l’opportunità di osservare le fatiche (il bambino/a che non ascolta, non segue le regole, non fa ciò che dici) da altri punti di vista,
- educatrici e educatori danno un supporto professionale e concreto per sostenere i genitori nelle fatiche quotidiane che incontrano nell’educazione di figli e figlie,
- il rapporto diretto tra genitori e educatrici/educatori diventa occasione di dialogo e condivisione.
Questi sono i presupposti per costruire una comunità educante e creare un gruppo di genitori coeso (e non intendiamo il gruppo WhatsApp per le comunicazioni interne) attraverso un lavoro di tessitura relazionale.
I genitori possono così inserirsi all’interno di una comunità dove trovano il supporto del personale e quello delle altre famiglie con le quali scambiare pareri, confrontarsi, per non sentirsi sole e soli nel proprio ruolo e riscontrare anche in altri genitori gli stessi problemi.
2 – I bambini al Nido e le opportunità formative
Quando bambini e bambine frequentano il nido hanno l’opportunità di fare formazione già dai primi mesi di vita.
I Nidi propongono diverse offerte formative: suggeriamo ai genitori di interrogare i servizi in occasione degli open day e dei colloqui per capire quali siano. Per esempio: ci sono momenti di attività in piccolo gruppo? Il bambino può scegliere tra diverse proposte? Ci sono anche dei professionisti esterni?
L’offerta formativa del Nido e la varietà delle proposte sono aspetti rilevanti per la crescita: alcuni servizi si avvalgono della collaborazione di esperti che diversificano la formazione con proposte come la psicomotricità, l’acquaticità, la musica, l’inglese. Alcuni scelgono di predisporre atelier e laboratori specifici, alternandoli a momenti di gioco libero, altri mettono al centro del loro progetto l’outdoor education.
Sono aspetti che le famiglie possono valutare in fase di scelta e inserimento al Nido, possibilità contemplate da quasi tutti i servizi.
Educatrici e educatori in quanto professioniste/i del settore educazione possono offrire a bambini e bambine diverse opportunità di apprendimento che a casa non sempre possono incontrare.
I motivi sono diversi: a volte non ci sono gli spazi adatti per svolgere determinate attività, possono mancare i materiali (a casa non possiamo avere tutto!), spesso in città non c’è l’opportunità di trascorrere tempo all’aperto mentre di solito le strutture educative hanno un giardino dove i bambini e le bambine possono giocare e acquisire apprendimenti significativi.
Molti nidi organizzano anche uscite all’aperto, in corda, sul territorio e allargano le opportunità di conoscenza dei piccoli.
Educatrici e educatori possono progettare esperienze che supportino bambini e bambine nel loro percorso di crescita sul piano cognitivo, dell’apprendimento, della scoperta, dell’esplorazione, della possibilità di costruire il loro sapere e la conoscenza del mondo.
Grazie a queste opportunità formative, bambini e bambine al nido costruiscono le loro mappe su come funziona la realtà perché vengono a contatto con molteplici esperienze, materiali e contesti che nutrono il loro sguardo, muovono le loro mani, accendono i loro pensieri.
Ecco, magari a casa non abbiamo queste possibilità: pensiamo alle attività espressive, grafico-pittoriche, manipolative, di travaso, motorie che tante volte in un ambiente casalingo un genitore non propone perché sono sporchevoli o perché manca lo spazio.
L’asilo nido offre a bambini e bambine opportunità per lo sviluppo…
Cognitivo e della sensorialità: il Nido è il luogo adatto a fare tutte quelle esperienze sensoriali che l’ambiente casa non permette. I bambini e le bambine si muovono usando tutti i loro sensi (che ricordiamo, sono otto e non solo cinque) perché incontrano rumori, sapori, odori, consistenze e persone che stimolano lo sviluppo cerebrale.
Linguistico: al Nido bambini e bambine sono a contatto con una comunità dove ci sono una o più educatrici, educatori che dialogano con loro, leggono libri, intavolano conversazioni, riflettono sulle esperienze che vivono.
Motorio: attraverso attività indoor e outdoor che sostengono il movimento grosso-motorio e fino-motorio, bambini e bambine migliorano la coordinazione, l’equilibrio, la capacità di afferrare e spostare oggetti, il movimento nello spazio, la propriocezione.
Socio-emotivo: la competenza emotiva si sviluppa grazie all’interazione tra pari e con gli adulti, ma anche in base alle diverse emozioni che bambini e bambine provano durante la giornata al Nido e per le quali trovano il sostegno di educatrici e educatori.
3 – Il distacco dai genitori
Quando bambine e bambini frequentano il nido sperimentano il distacco dai genitori attraverso un’esperienza favorevole, accompagnata dalle pratiche di ambientamento al Nido, che possono supportare i piccoli nell’elaborazione dell’emozione del distacco.
In questo modo bambini e bambine strutturano la capacità di comprendere che i genitori continuano a “esistere” anche se loro non li vedono fino al ricongiungimento (permanenza e costanza dell’oggetto).
È il principio base dell’autonomia, intesa non solo nel suo significato pratico ma anche emotivo.
Bambini e bambine sanno di potersi staccare perché sono consapevoli che accadrà anche il ricongiungimento e riescono a elaborare un pensiero importante: “I miei genitori vivono dentro di me anche se io non li vedo”.
Sperimentare il distacco accompagnato dalle pratiche di inserimento al nido, dal supporto dell’educatrice/educatore, dai genitori, li aiuta a elaborare queste emozioni e digerirle per acquisire autonomia emotiva.
4 – I bambini al nido e lo sviluppo dell’autonomia
Oltre all’autonomia emotiva, pensiamo a quella pratica: molti genitori iscrivono i bambini e le bambine al nido a seguito del suggerimento del pediatra che magari ha riscontrato una fatica in alcune autonomie. Non bisogna spaventarsi, può succedere.
Il tema delle autonomie è importante perché il ruolo del Nido è, anche, quello di accompagnare piano piano bambini e bambine ad acquisire la capacità di sapersi autoregolare nelle azioni quotidiane: vestirsi e svestirsi, mangiare da soli, essere in grado di prendersi cura di sé e degli altri in varie forme che possiamo riscontrare durante le giornate al Nido.
Quando bambini e bambine vivono in gruppo, imparano più in fretta osservando i pari, sperimentano con maggiore audacia e si allenano ogni giorno a diventare sempre più autonomi dai genitori per svolgere quei piccoli gesti che li fanno sentire grandi.
5 – I bambini al nido e il concetto di socializzazione
La socializzazione è uno degli aspetti più sottolineati dai genitori durante la fase di ricerca del Nido e dell’inserimento al Nido. Lo abbiamo evidenziato all’inizio e ci torniamo ora per aggiungere un tema sempre molto caldo: l’incontro/scontro.
In una società composta in prevalenza da figli unici (perlomeno quella italiana), molti genitori si interrogano sul fatto che bambini e bambine possano avere l’opportunità di incontrare altri bambini e instaurare delle relazioni amicali e affettive con i pari.
Questo è uno degli aspetti primari che, secondo la nostra esperienza, spinge i genitori a iscrivere i bambini/e al nido.
È un vantaggio e un’opportunità di crescita per bambini e bambine perché in un servizio educativo possono incontrare, oltre alle relazioni affettive, anche lo scontro, che a volte, spaventa i genitori.
Conoscere i pari è, la maggior parte delle volte, un momento morbido e piacevole, ma in alcune occasioni è normale che bambini e bambine si scontrino.
Uno dei temi più spinosi da affrontare (per noi educatrici e educatori) riguarda la preoccupazione dei genitori quando si manifestano fenomeni di aggressività infantile come morsi, graffi, spinte.
Nei contesti educativi 03, nell’incontro con i pari non c’è solo il socializzare, il giocare insieme, il relazionarsi in senso affettuoso ma troviamo anche lo scontro.
Scontro che dobbiamo leggere come elemento funzionale alla costruzione delle competenze sociali ed emotive ed è parte del percorso di crescita dei bambini e delle bambine.
Puoi approfondire questo tema qui: L’aggressività infantile al Nido è parte delle tappe evolutive
Una riflessione finale sui bambini al nido
I cinque punti che abbiamo toccato in questo articolo non si verificano in un mondo utopico, ma si riferiscono a un servizio di qualità.
Sottolineiamo, ancora una volta, che le offerte formative e i percorsi formativi proposti dai Nidi hanno l’obiettivo di supportarti nella delicata fase di crescita del tuo bambino, della tua bambina.
Quando educatori ed educatrici sono in sintonia con la famiglia, diventano un supporto educativo fondamentale per lo sviluppo dei piccoli: ciò che bambini e bambine imparano nei primi tre anni di vita costituisce la base su cui costruiscono gli apprendimenti successivi.
Non possiamo certo dire che la scelta del Nido sia determinante per uscire dall’Università con il 110 e lode, ma senza dubbio un Nido di qualità è uno spazio di crescita che tutti i bambini e le bambine dovrebbero sperimentare per crescere sani, forti e con il desiderio di apprendere insieme.
I corsi di formazione per educatrici ed educatori che proponiamo in diverse forme e modalità di approccio hanno lo scopo di offrire un valore aggiunto ai servizi educativi e migliorare il supporto offerto ai bambini e alle bambine dal punto di vista educativo, e ai genitori dal punto di vista pratico ed emotivo.
Speriamo di aver offerto una panoramica utile a farti comprendere che la scelta di mandare il tuo bambino o la tua bambina al Nido non è una manifestazione di egoismo per ottenere i tuoi spazi e nemmeno una soluzione per parcheggiare un figlio, una figlia.
È una scelta consapevole dettata dal tuo desiderio di offrire al bambino e alla bambina opportunità diversificate di crescita e sviluppo cognitivo.
Bibliografia
- Orientamenti Nazionali Per I Servizi Educativi Per L’infanzia
- Attaccamenti multipli, Rosalinda Cassibba, edito da Uncopli, 2003
- Del Boca, D. and Pasqua, S. (2010), “Esiti Scolastici e Comportamentali, Famiglia e Servizi per l’Infanzia”, Fga Working Paper No. 36/2010, Fondazione Giovanni Agnelli.