di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06
Quali sono le paure dei bambini e delle bambine? Quando osserviamo i nostri figli e figlie spesso cerchiamo di comprendere le paure di queste meravigliose creature che, ai nostri occhi, sembrano spesso indifese, vulnerabili, fragili.
Ce lo chiediamo anche al nido e alla scuola dell’infanzia in qualità di educatrici, educatori e insegnanti: riflettere sulle paure infantili è importante per comprendere meglio il comportamento dei bambini e delle bambine e agire strategie educative utili a supportarli nei momenti difficili.
E a renderli autonomi e autonome nell’accogliere la paura.
C’è un aspetto rilevante da considerare sul tema della paura nei bambini e nelle bambine: la paura non è un’emozione direttamente proporzionale all’età.
Essere piccoli non significa avere paure trascurabili. La paura c’è, esiste – meno male, poi vediamo perché – ed è un’emozione che caratterizza l’essere umano fin dai primi attimi di vita.
Vediamo insieme cos’è la paura, qual è la sua funzione e in che modo possiamo aiutare bambini e bambine a comprendere le loro paure e attraversarle.
Indice dell’articolo
Le paure dei bambini non sono emozioni negative
Qual è il compito degli adulti in relazione alle paure dei bambini?
Consigli per superare insieme le paure dei bambini
Regolare le emozioni per comprendere le paure
Bibliografia sulle paure dei bambini
Cos’è la paura e a cosa serve
La paura è un’emozione primaria, come sostengono alcuni autori. Per esempio, P. Ekman definisce emozioni primarie o universali quelle innate, presenti nell’essere umano, che sono sei: paura, rabbia, gioia, tristezza, sorpresa e disgusto o disprezzo.
Ti è venuto in mente il film di animazione Inside Out, vero? Ecco, è un’ottima rappresentazione delle emozioni primarie.
La paura è un’emozione che tutti proviamo nella vita, a qualsiasi età, ed è fondamentale per la nostra sopravvivenza: se non avessimo paura, ci saremmo già estinti da tempo.
Scrive Daniela Grimaudo in un articolo pubblicato su State Of Mind:
“La paura è importante perché ci aiuta a rispondere nelle varie circostanze e ad agire rapidamente in situazioni di pericolo, questa emozione ci esorta a stare all’erta e a far tesoro delle precedenti esperienze mobilitando le forze che ci spingono alla difesa o alla fuga, quindi, in quanto reazione difensiva salvaguarda la vita e contribuisce allo sviluppo umano e alla crescita personale”.
La paura svolge una funzione prioritaria per preservare la nostra incolumità e il suo contributo è fondamentale per la nostra sopravvivenza psicologica e sociale: questa emozione – che spesso vediamo come negativa – ci mette in guardia rispetto a potenziali minacce derivanti da situazioni che potrebbero farci soffrire o causare un danno non solo sul piano fisico ma anche psicologico.
Nella nostra società è radicata un’idea di paura fuorviante che la identifica come un’emozione da evitare, non provare, allontanare dalla vita.
Abbiamo sviluppato una cultura nella quale le emozioni cosiddette negative, tra cui la paura, siano da evitare ed estirpare il prima possibile: presumiamo che sia utile e sano non provarle e crediamo che si debba essere sempre felici, spensierati, contenti.
In particolare, pensiamo che debbano esserlo bambini e bambine. Ma è possibile e giusto provare sempre gioia?
No, non lo è. Anche perché non possiamo essere felici 365 giorni all’anno.
Le paure dei bambini non sono emozioni negative
Le emozioni non sono né positive né negative, in quanto tutte servono e sono utili alla nostra sopravvivenza e al nostro sviluppo.
Le emozioni possono essere piacevoli o spiacevoli, questo sì.
Senza dubbio la paura suscita un vissuto e sensazioni scomode, ma ciò non significa che sia sbagliata o che noi siamo sbagliati perché proviamo tale emozione.
È impossibile non avere alcuna paura, e non è nemmeno auspicabile. La paura è un’emozione che ci protegge e preserva dalle minacce.
Nella vita è del tutto inutile, e deleterio, pensare di poter raggiungere l’obiettivo di non aver paura di nulla.
Cambiamo prospettiva: più che annullare i timori possiamo provare a sviluppare il coraggio e acquisire la capacità di affrontare le nostre paure, accoglierle, dialogare con esse per non essere sopraffatti dalle emozioni.
Solo in questo modo potremo utilizzare le paure a nostro beneficio senza rimanere paralizzati e paralizzate. Sia da adulti, sia da bambini.
“Prendiamo sul serio le paure dei bambini. Il coraggio esiste solo quando si ha paura. Insegniamo loro ad avere il coraggio di affrontare le proprie paure” – Rossini, Urso
Qual è il compito degli adulti in relazione alle paure dei bambini?
Nella relazione educativa il compito di noi adulti è supportare bambini e bambine nell’affrontare i propri timori, aiutandoli a sviluppare la capacità di fronteggiarli senza fuggire e di utilizzarli a favore della propria crescita.
Non dobbiamo (qui usiamo proprio il verbo dovere) far crescere bambini e bambine senza alcuna paura, sarebbe controproducente per il loro sviluppo.
Qual è il messaggio da trasferire a bambini e bambine?
È normale avere paura. Tutti hanno paura, anche i grandi. Va bene se provi paura, non sei sbagliato, sbagliata. Io sono qui con te, non ti lascio da solo, sola.
Quando agiamo in questo modo il bambino, la bambina può comprendere che il suo stato d’animo è comune, che non c’è nulla di male nel sentirsi impaurito, impaurita e – per quanto spiacevole e dolorosa – è una situazione affrontabile.
Bambini e bambine possono esplorare lo spazio della paura quando sono accompagnati, accompagnate da adulti amorevoli che diventano come guide e accompagnano, tengono per mano – o in braccio, a volte anche in senso letterale – i piccoli nei momenti di fatica.
La solitudine nell’affrontare qualcosa di minaccioso è la sensazione che ci spaventa di più, sia da grandi che da piccoli.
“Il bambino, da solo, non riesce infatti ad affrontare le sue paure. Sono mamma e papà che, prestando attenzione alle sue apprensioni, lo aiutano a fronteggiarle. Egli può allora comunicare le sue esperienze emotive anche se le sente troppo intense, difficili e sconvolgenti. Ogni bambino, per non essere indotto a scappare dalle sue dolorose angustie, ha dunque bisogno di genitori che sappiano tenere aperti dei canali di comunicazione con il suo inquietante mondo sommerso. È condividendo l’esperienza emotiva del figlio, perciò, che portano alla luce le emozioni che gli procurano smarrimento”, scrivono Berto e Scalari.
Grazie al nostro ascolto e al supporto sensibile ed empatico il bambino, la bambina può acquisire fiducia in sé e negli altri e prendere coraggio per sviluppare la convinzione di riuscire a fronteggiare le sue inquietudini sapendo che, se necessario, può ricorrere al supporto dell’adulto e confidare di trovare aiuto.
Consigli per superare insieme le paure dei bambini
Come possiamo comportarci con i bambini e le bambine che provano e manifestano paura di fronte a una situazione?
I bambini provano paure diverse:
- timori acquisiti dai genitori, se ad esempio la mamma ha paura dei cani, è probabile che anche il bambino/a svilupperà lo stesso timore;
- stati d’animo tipici dell’età, per esempio, la paura del buio, di mostri e fantasmi, del dottore, dell’abbandono;
- paure soggettive derivanti dall’esperienza personale.
Vediamo insieme in che modo agire di fonte alle paure dei bambini e delle bambine.
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Mantenere un atteggiamento aperto
È importante rapportarsi alle paure del bambino/a con empatia, apertura mentale e un atteggiamento di ascolto. Impariamo a mantenere solidità e tranquillità interiore di fronte a lui/lei.
La paura è normale e il fatto che il bambino/a la prova è del tutto naturale e sano: non c’è bisogno di allarmarsi, agitarsi, esasperare la situazione.
“Se anche il genitore è agitato, dentro al bambino crolla ciò che lo sostiene e, a questo punto, si sente in preda a una realtà terribilmente minacciosa. Se il mondo esterno atterrisce anche i suoi genitori significa che ciò che sta succedendo è veramente terrificante” (Fonte: F. Berto/P. Scalari, “Paure. Bambini spaventati. I genitori possono rassicurarli?” ed. Armando, Roma, 2002).
Il bambino, la bambina, ha bisogno di sentire che gli adulti di riferimento sono più forti delle sue paure e che può contare su qualcuno che sa mantenere il controllo della situazione.
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Valorizzare tutte le paure
Diamo importanza a qualsiasi paura dei bambini e delle bambine anche se ci sembra banale o assurda, in modo che non si sentano svalutati, giudicati, derisi o sbagliati per ciò che provano, ma si sentano legittimati, riconosciuti e compresi.
Ascoltiamo il bambino, la bambina e di diamo un nome, una forma, a ciò che prova attraverso il rispecchiamento emotivo: “Giovanni, Lucia, hai paura del buio? È normale, sai. Tanti ne hanno paura. Che cosa temi del buio?”.
In questo modo si può aprire un dialogo con i piccoli e farli sentire capiti e ascoltati.
“La trasformazione delle paure intollerabili in timori con cui convivere è resa infatti possibile dalla mente dei genitori che, generosa, si presta con continuità a fare da contenitore a ciò che è insopportabile per il bambino per poi permettergli di recuperarlo, ripensato e risistemato, in forme più gestibili” (Fonte: F. Berto/P. Scalari, “Paure. Bambini spaventati. I genitori possono rassicurarli?” ed. Armando, Roma, 2002).
Può essere utile parlare di sé, di quando eravamo bambini e bambine con le stesse paure e raccontare come le abbiamo affrontate e superate. Ai piccoli piace molto quando i grandi narrano le loro vicissitudini di bambini e bambine: attraverso le testimonianze, il bambino/a può trovare conforto e capire che non è l’unico a provare una sensazione spiacevole e che quella paura può essere affrontata e gestita: qualcun altro prima di lui ce l’ha già fatta.
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Verbalizzare le paure
Attraverso l’ascolto e il dialogo noi adulti possiamo aiutare bambini e bambine a mettere parole sui vissuti, a dare una cornice, affinché siano contenuti, pensabili, digeribili.
In questo modo, nel tempo, il bambino/a diventa autonomo nella gestione delle sue emozioni, impara a lavorarle con la sua mente grazie all’esempio positivo fornito dagli adulti di riferimento.
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Cose da evitare
Non usiamo l’etichetta bambini paurosi, bambine paurose. Quando parliamo di bambine, bambini e paure è importante evitare di:
- negare l’emozione dicendo al bambino/a che non deve avere paura o che non c’è nulla di cui avere paura, la vera rassicurazione non passa dal negare le paure, ma dall’accoglierle, ascoltarle e dotare i piccoli di strumenti per maneggiarle;
- razionalizzare le paure, spiegando che, per esempio, i fantasmi non esistono; per il pensiero magico del bambino/a, se qualcosa non è visibile certo non significa che non esiste; è risaputo che i fantasmi sono invisibili;
- prendere la paura di petto con un approccio troppo diretto; per esempio, se il bambino, la bambina ha paura di entrare in piscina, evitiamo di forzarli a entrare in acqua;
- essere iperprotettivi e troppo apprensivi, rafforzando il timore e facendo sentire bambini e bambine incapaci di affrontare le paure;
- respingere le richieste di aiuto dei piccoli facendo provare solitudine;
- deridere il bambino/a per le sue paure.
Dopo aver legittimato il vissuto del bambino/a ed averlo accompagnato a riconoscere, nominare e comprendere ciò che prova, possiamo aiutare bambini e bambine a imparare delle strategie di regolazione dell’emozione.
Regolare le emozioni per comprendere le paure
Quando parliamo delle paure nei bambini e nelle bambine possiamo attingere a diverse risorse, anche molto pratiche, utili nella fascia di età 06 anni.
In particolare, il gioco, le storie, le fiabe e le attività espressive sono strumenti di supporto efficaci. Condividiamo qualche esempio dal quale puoi prendere ispirazione.
- Drammatizzare le paure con peluche o bambole, burattini, animali, e creare una storia che le racconti ed espliciti.
- Leggere o raccontare fiabe. Nelle fiabe le paure e le fatiche che caratterizzano il processo di crescita di bambini e bambine sono espresse in modo simbolico con un linguaggio che loro colgono con facilità sul piano inconscio. Le fiabe parlano una lingua per loro comprensibile e, grazie all’identificazione col protagonista, i bambini e bambine imparano che la vita è fatta di problemi, difficoltà, sfide e ostacoli che si possono superare e vincere, anche grazie all’aiuto delle altre persone.
- Invitare il bambino/a a disegnare la sua paura. Non ci interessa che la rappresentazione grafica sia realistica e veritiera. Il bambino, la bambina può benissimo esprimersi come preferisce. Non commentiamo né giudichiamo la sua opera, ma accogliamola, di qualsiasi forma o colore essa sia. Attraverso il disegno, il bambino/a può esteriorizzare la sua paura, guardarla, padroneggiarla. Dopo aver disegnato la paura possiamo invitare il piccolo a decidere se desidera tenere il disegno per sé (per esempio in una scatola magica ad hoc) o se preferisce darlo a noi affinché lo conserviamo al sicuro, oppure ancora se – in modo catartico – preferisce distruggerlo facendolo a pezzi. Oltre al disegno, bambini e bambine possono dare forma alle paure con la creta, la plastilina, il pongo, la pasta di pane.
Puoi leggere questo articolo per approfondire: Attività manipolative per bambini ed emozioni: un nuovo sguardo
- Usare il massaggio per rilassare e rasserenare il bambino. Il contatto fisico stimola nel nostro cervello la produzione di endorfine e ossitocina che possiedono un naturale effetto calmante. Anche solo abbracciare il bambino/a è importante: soprattutto nei primissimi anni di vita, le braccia dei genitori sono per i piccoli ilposto più sicuro al mondo. In maniera molto rapida ed efficace possiamo aiutare i nostri figli e figlie ad affrontare le loro paure prendendoli in braccio. Per esempio, se hanno paura dell’aspirapolvere, teniamoli in braccio ed avviciniamoci all’elettrodomestico per aiutarli ad affrontare un oggetto che, da soli, non riuscirebbero ad approcciare.
- Utilizzare amuleti, talismani, magie e rituali. Bambini e bambine, nei primi sei anni di vita, hanno un pensiero cosiddetto magico. Fornire, ad esempio, una pietra speciale che tiene lontani i fantasmi si può rivelare un valido ausilio nell’affrontare la paura. Nel caso della paura dei mostri, al posto di cercare a convincere il bambino/a che questi non esistono, creiamo uno speciale spray scacciamostrida spruzzare in camera prima di dormire e che ha il potere di tenerli tutti lontani. Oppure ancora inventiamo formule magiche e rituali scaccia paura. Nella bibliografia trovi diversi libri utili per trovare spunti e idee su questo tema.
Ricordiamoci di accogliere il bambino, la bambina e la sua paura, ascoltiamo e legittimiamo il vissuto.
“Nessuno è disposto ad aprire il proprio cuore se non si è certi che l’altro è in ascolto” (Fonte: L. J. Cohen, “Le paure segrete dei bambini. Come capire e aiutare i bambini ansiosi e agitati“, ed. Urrà Feltrinelli, Milano, 2015).
Aiutiamo bambini e bambine a riconoscere, nominare, comprendere, esprimere e regolare le paure con l’obiettivo di donare loro autonomia per imparare a maneggiare gli stati d’animo spiacevoli senza rimuoverli, reprimerli o negarli.
Questo corso di formazione on demand con Silvia Iaccarino può aiutarti a comprendere le emozioni dei bambini e delle bambine e a sviluppare la loro competenza emotiva:
La forza delle emozioni con Silvia Iaccarino
Bibliografia sulle paure dei bambini
- Rossini/E. Urso, “I bambini devono fare i bambini”, ed. BUR, Milano, 2016
- Berto/P. Scalari, “Paure. Bambini spaventati. I genitori possono rassicurarli?” ed. Armando, Roma, 2002
http://www.stateofmind.it/2015/12/paure-dei-bambini/
Berto F./P. Scalari “Paure – bambini spaventati” ed. Armando
Cohen L. J. “Le paure segrete dei bambini. Come capire e aiutare i bambini ansiosi e agitati“ ed. Urrà/Feltrinelli
Ernst E. “Vincere le paure” ed. RED
Filliozat I. “Le emozioni dei bambini” ed. Piemme
Mariani U./R. Schiaralli “Le emozioni che fanno crescere” ed. Mondadori
Preuschoff G. “Come capire e superare le paure dei bambini” ed. RED
Stefenhofer M. “Brr…che bello spavento! 55 suggerimenti quando il bambino ha paura” ed. La Meridiana (giochi e attività per aiutare i bambini a gestire le paure).