Come educare allo stupore e al senso di meraviglia

Attività per bambini, Educazione e sviluppo infantile
Come educare allo stupore – Percorsi Formativi 06

di Silvia Iaccarino, formatrice, psicomotricista, fondatrice di PF06

Nelle famiglie e nei servizi educativi con cui ci confrontiamo c’è un aspetto molto interessante: il tema dello stupore desta meraviglia anche negli adulti. Genitori, educatrici, educatori, insegnanti e professionisti dell’educazione nello 06 ci chiedono suggerimenti per educare allo stupore.

Non indicate per loro una via conosciuta, ma se proprio volete, insegnate soltanto la magia della vita” suggerisce Giorgio Gaber.

Dopo aver scritto un articolo sullo stupore dei bambini e delle bambine – e dopo aver notato l’interesse suscitato – oggi proponiamo un contenuto dedicato a come educare allo stupore e rispondiamo a una domanda chiave che, come adulti, siamo invitati ad abitare ogni giorno.

Quale postura possiamo tenere e cosa possiamo fare per valorizzare il senso di stupore di bambini e bambine?

Vediamo insieme alcuni suggerimenti pratici da attivare nella quotidianità.

 

Indice dell’articolo

Un possibile approccio per educare allo stupore

Educare allo stupore: sull’essere. Cosa può favorire il senso di meraviglia?

Educare allo stupore: sul fare. Cosa può favorire il senso di meraviglia?

Educare allo stupore: tips per educatrici, educatori e insegnanti

Come diventare architetti dello stupore in cinque step

I benefici dello stupore

Educare allo stupore è un compito meraviglioso

Qualche articolo utile per educare allo stupore

Bibliografia per educare allo stupore

Educare allo stupore
Foto di Marianna Vaccaluzzi

Un possibile approccio per educare allo stupore

Per educare allo stupore noi adulti possiamo diventare registi e “architetti dello stupore” (S. Haughley). In qualità di genitori, educatrici, educatori e insegnanti svolgiamo un ruolo fondamentale per la crescita di bambini e bambine e abbiamo l’opportunità di strutturare una vera e propria regia educativa.

L’adulto diventa facilitatore, è una presenza che crea le condizioni per interrogare la mente infantile e generare curiosità e interesse. L’adulto mette a disposizione di bambini e bambine spazi, tempi e materiali adeguati a educare allo stupore.

Scrive la biologa Rachel Carson: “Se un bambino deve tenere vivo il suo senso innato di meraviglia, ha bisogno della compagnia di almeno un adulto con cui condividerla, riscoprendo in lui la gioia, l’eccitazione e il mistero del mondo in cui viviamo”.

Ti proponiamo un possibile approccio per educare allo stupore, seguendo qualche suggerimento di Simona Vigoni che, durante i suoi corsi, apre una riflessione sull’essere e una sul fare.

Educare allo stupore: sull’essere. Cosa può favorire il senso di meraviglia?

Il senso di meraviglia dei bambini e delle bambine, così come il nostro, è un muscolo: se lo alleniamo si rafforza, se lo trascuriamo si indebolisce. Impariamo a coltivare questa dimensione innanzitutto per noi stessi, noi stesse, perché noi vediamo quello che siamo e quello che sappiamo.

Possiamo rintracciare la meraviglia nei bambini e nelle bambine quando riusciamo a essere aperti, se dentro di noi nutriamo e coltiviamo la dimensione dello stupore.

Proviamo a cogliere l’intensità e la bellezza nell’ordinario, nella quotidianità, nelle piccole cose, così come sanno fare bambini e bambine.

“I luoghi familiari hanno perso ogni aura di novità. Sono ambienti che diamo per scontati e a cui abbiamo smesso di dedicare la nostra attenzione. (….). Quel che facciamo con la nostra attenzione, in poche parole, è al centro di ciò che ci rende umani» R. Walker

Sperimentiamo il gusto di perderci: hai presente la differenza tra uscire di casa con l’obiettivo di andare a fare la spesa e quello di fare una passeggiata? Quanto riusciamo a mantenere l’attenzione su ciò che c’è intorno (alberi, foglie, cielo) se siamo sempre guidate e guidati da un obiettivo?

La soluzione risiede nell’essere adulti curiosi, aperti, in ricerca e capaci di accogliere con interesse ciò che l’altro porta.

In questa cornice la natura, la vita all’aria aperta sono un grande serbatoio di meraviglia ed è quindi vitale abitare i luoghi del fuori, uscire dalle case, dalle scuole e dai servizi, stare in contatto

con la natura per sentirsi parte di qualcosa di più grande.

Qui c’è l’immensa, selvaggia, gemente madre di tutti noi, la Natura, distesa tutto intorno a noi, con tale Bellezza e tale affetto per i suoi bambini, come il leopardo; e troppo presto veniamo strappati dal suo petto per essere inseriti in società, in quella cultura che si basa esclusivamente sulle interazioni tra uomo e uomo”, scrive Henry David Thoreau.

 

Educare allo stupore
Foto di Marianna Vaccaluzzo

Educare allo stupore: sul fare. Cosa può favorire il senso di meraviglia?

Il primo suggerimento è fare da base sicura per bambini e bambine.

Prepariamo un ambiente rassicurante che possano esplorare sapendo di essere al sicuro. Porges dice che la sicurezza è il trattamento. I piccoli dovrebbero sentirsi dentro a un cerchio di sicurezza che fa da base da cui partire e porto sicuro a cui tornare.

Per educare allo stupore e alla meraviglia sono importanti i contesti, gli spazi, i materiali ma è anche fondamentale la relazione.

Coltiviamo l’attenzione ai bisogni primari ed essenziali perché solo quando sono nutriti e incontrati generano la sicurezza che offre a bambini e bambine l’opportunità di slanciarsi verso l’alto, in avanti, a esplorare e approfondire la vita fuori e dentro di loro.

È necessario considerare il serbatoio affettivo dei bambini/e: è un carburante, un’energia che tiene attivi nella scoperta del mondo che ci circonda. Se questo serbatoio affettivo si svuota, l’esplorazione, lo stupore, la profonda meraviglia non sono possibili.

Vale per gli adulti così come per i bambini e le bambine. L’esaurimento energetico non consente di vedere la bellezza del mondo perché ci concentriamo solo su fatica e difficoltà, abbiamo esaurito la nostra disponibilità.

Per educare allo stupore alimentiamo il nostro serbatoio affettivo e quello di bambini e bambine.

Noi adulti possiamo mostrare lo stupore attraverso l’esempio: il modeling è potente. Educhiamo meglio con quello che siamo rispetto a quello che diciamo o facciamo.

Noi adulti possiamo essere per primi gli esploratori del mondo, per dare l’esempio, affiancare e accompagnare i bambini e le bambine alla scoperta.

Impariamo ad agire con responsività, sensibilità e contingenza ai bisogni dei piccoli, offriamo possibilità, libertà di azione, sosteniamo l’esplorazione attiva, ascoltiamo le domande e non chiudiamo le risposte.

Poniamo domande aperte: in molti casi gli adulti scoraggiano bambini/e e ragazzi/e a porre domande, soprattutto quando non sono correlate all’argomento oggetto del dialogo. Quando emerge la divergenza e l’impertinenza, tendiamo a far tornare tutto alla convergenza, alla programmazione, all’idea dell’adulto, allo schema che abbiamo in mente, al sentiero tracciato, deciso e definito. Invece è importante accogliere e abitare l’imprevisto e offrire un tempo disteso per le ricerche e le esplorazioni.

Educare allo stupore
Educare allo stupore – PF06

Educare allo stupore: tips per educatrici, educatori e insegnanti

  • Curiamo la bellezza nei contesti educativi: quali contesti offriamo ai bambini e alle bambine? Consideriamo l’estetica: i piccoli hanno bisogno di stare nel bello.
  • Favoriamo il contatto con la natura e integriamo uno stile di vita lento per permettere alla naturale creatività di sbocciare.
  • Offriamo materiali open-ended, a bassa strutturazione, che sostengono immaginazione, creatività, pensiero divergente.

 

“Il bambino è fatto dal materiale” M. Montessori

 

  • Evitiamo di proporre a bambini e bambine un’agenda troppo organizzata e garantiamo il tempo del gioco libero.
  • Diamo priorità alla scoperta, alla ricerca e al gioco perché è su questa base che si innestano tutti gli apprendimenti formali degli anni successivi.
  • Seguiamo le istanze interiori di bambini e bambine.
  • Mettiamoci in ascolto dei loro interessi e sosteniamoli.

 

Lo stupore è un meccanismo innato nel bambino. Nasce con lui. Ma, per poter funzionare bene, deve essere circondato da un ambiente che lo rispetti”, scrive L’Ecuyer.

Proviamo ad abitare le domande, così come sono capaci di fare i bambini e le bambine quando incontrano situazioni, cose e materiali sconosciuti.

“Coltivare la capacità di concentrarsi su quello che gli altri trascurano, considerare “l’incantevole realtà” come un dono inedito e casuale è vitale per ogni processo creativo”. R. Walker

Questo atteggiamento, questo sguardo capace di tornare a vedere ciò che già si sa (come diceva Canetti) oltre a essere utile in veste di professionisti/e dell’educazione e genitori, risulta funzionale anche nella vita, perché ci può aprire alla meraviglia e allo stupore anche e soprattutto di fronte alle cose che, per la vita distratta, gli automatismi dettati dalla fretta, abbiamo smesso di guardare. Con lo stupore riceviamo un bagaglio di emozioni piacevoli che garantiscono il nutrimento emotivo.

Più sono ampie le possibilità che offriamo ai bambini, più intensa sarà la loro motivazione alla scoperta e più ricca la loro esperienza. Dobbiamo ampliare i temi e gli obiettivi, i tipi di situazioni che offriamo e il loro grado di strutturazione, le diverse combinazioni di risorse e materiali e le possibili interazioni con gli oggetti, i pari e gli adulti”, Loris Malaguzzi.

 

Come diventare architetti dello stupore in cinque step

Sally Haughley – CEO e Founder del Fairy Dust Teaching – suggerisce un approccio pratico per diventare architetti dello stupore in cinque step e supportare bambini e bambine lungo il loro meraviglioso percorso di crescita.

Essere architetti dello stupore significa mantenersi aperti, come adulti, alla capacità di guardare il mondo con gli occhi dei bambini e delle bambine, come se osservassimo tutto ciò che ci circonda per la prima volta. Condividiamo questa prassi con te.

Step 1 – Risvegliare lo stupore

Noi adulti abbiamo bisogno di essere consapevoli della nostra idea implicita di bambino, bambina, e di renderla esplicita. Lavoriamo con costanza su questo concetto e manteniamo uno sguardo aperto e bambino.

Step 2 – Prepararsi allo stupore

Possiamo essere coltivatori di relazioni tra adulti e bambini, bambine, ma anche tra di loro e l’ambiente, inteso come spazio, tempo e materiali. Diventa importante coltivare le relazioni con le famiglie e il territorio per aprire la mente allo stupore come stile di vita.

Step 3- Essere testimoni dello stupore

Educare allo stupore
Foto di Marianna Vaccalluzzo

Significa avere uno sguardo interessato, attento e in ascolto dei processi agiti da bambini e bambine. Proviamo a r

ecuperare quel senso di meraviglia per ciò che oramai, come adulti, ci appare banale e scontato. Prendiamoci un tempo per osservare e riflettere sulle azioni di bambini e bambine e sui significati dei loro giochi: valorizziamoli senza indugio.

Step 4 – Favorire lo stupore

Dopo aver visto e ascoltato gli interessi di bambini e bambine, i loro desideri, bisogni e idee, possiamo assistere alla magia e diventare ricercatori di meraviglia. Promuoviamo il gioco dall’interno (Bondioli), rilanciamo e invitiamo bambini e bambine ad approfondire ed espandere le loro ricerche.

Questo è il momento per dialogare con loro e sollecitarli con le nostre domande, volte a far emergere le loro idee e teorie. In questa fase non svolgiamo il semplice ruolo di spettatori e osservatori ma siamo attivi co-costruttori del sapere dei bambini/e, con i bambini/e.

Step 5 – Documentare lo stupore

La documentazione foto-video e la narrazione delle indagini e delle scoperte di bambini e bambine, restituisce alle famiglie, al territorio, alla comunità e a bambini e bambine i loro processi di apprendimento, dando valore alle loro ricerche. È necessario possedere competenze osservative e documentative per cogliere quei momenti in cui i bambini/e, catturati dallo stupore e immersi nella concentrazione, apprendono.

Quando documentiamo il processo dei bambini, stiamo seguendo le tracce della meraviglia. (…) Mi piace pensare alla documentazione come alla pedagogia dell’amore”, scrive Haughley.

Per documentare lo stupore potresti organizzare questo corso nel tuo servizio educativo:

La documentazione pedagogica narrativa: raccontare l’effimero

Il bambino piccolo esiste solo se c’è un adulto accanto che gli dà voce, che valorizza le sue competenze e potenzialità. Documentare significa allora assumersi la responsabilità di dare visibilità e valore ai bambini e a chi lavora e vive con loro, in famiglia e nei servizi (…). In questa prospettiva, dare visibilità alle azioni educative attraverso la documentazione rappresenta una pratica democratica di condivisione e partecipazione per tutti i soggetti coinvolti, permette scambio e confronto, rendendo visibili, riconoscibili e valorizzabili le differenze” (L. Malavasi/B. Zoccatelli).

I benefici dello stupore

Educare allo stupore e preservare nei bambini e nelle bambine il loro naturale e innato senso di meraviglia per il mondo, genera innumerevoli benefici. Ecco qualche esempio.

Educare allo stupore…

  • Migliora lo sviluppo delle funzioni esecutive: autocontrollo, problem solving, flessibilità di risposta, attenzione e concentrazione, memoria di lavoro.
  • Dona un significativo senso di autoefficacia, accresce la capacità di autodeterminarsi e l’autostima.
  • Sviluppa in modo armonico ed equilibrato tutte le aree cognitive.
  • Consente un apprendimento profondo e duraturo.
  • Diminuisce le problematiche comportamentali.
  • Favorisce il pensiero critico.

 

Il gioco è l’attività per eccellenza attraverso la quale i bambini possono apprendere, spinti dallo stupore”. C. L’Ecuyer

 

Educare allo stupore è un compito meraviglioso

Il bambino, la bambina, che cresce nello stupore potrà diventare un adulto che:

 

  • saprà desiderare, avere dei sogni, essere grato in quanto non avrà soddisfatto ogni minima richiesta e saprà apprezzare i doni della Vita;
  • saprà meditare e riflettere in quanto ha nutrito il suo mondo interiore;
  • sarà in grado di riconoscere pregi e meriti altrui senza temere di essere sminuito, avrà una solida autostima e un solido senso del proprio valore;
  • saprà apprezzare e vedere la Bellezza anche nelle piccole cose, perché avrà uno sguardo aperto e allenato allo stupore e non sarà alla costante ricerca di nuove sensazioni intense;
  • avrà un carattere equilibrato e calmo, in quanto la sua mente non sarà sovra-stimolata e saturata;
  • sarà capace di seguire la propria strada, autodeterminarsi, automotivarsi, pensare con la propria testa in modo critico;
  • sarà aperto al mistero, perché avrà sperimentato che non tutto ha una risposta e sarà capace di apprezzare la vita in tutte le sue forme.

Elenco liberamente adattato da “Educare allo stupore” di C. L’Ecuyer.

 

L’educazione sana mette lo stupore al primo posto. Quando gli esseri umani danno importanza allo stupore, possono accadere grandi cose. La mente si apre, il cuore si apre, e si può dire che si apre anche l’anima. Avviene un’espansione. Ritorna la meraviglia. Il fanciullo interiore rimane vivo e attento nel corso di tutta la vita. Apprendere diventa una realtà quotidiana. I libri non finiscono sugli scaffali e la televisione non è più in grado di dominare la nostra psiche”.

Con questo pensiero di M. Fox ti auguriamo di mantenere, da adulto, un naturale senso di meraviglia per essere pronto, pronta, a educare allo stupore con la mente, l’anima e il cuore.

 

Qualche articolo utile per educare allo stupore

 

 

Bibliografia per educare allo stupore

Educare allo stupore
Foto di Marianna Vaccalluzzo

 

  • VV., “Lo stupore del conoscere. I cento linguaggi dei bambini”, ed. Reggio Children
  • Dallari M., Moriggi S., “Educare bellezza e verità”, ed. Erickson
  • Fox M., “Educare alla meraviglia. Reinventare la scuola, reinventare l’umano”, ed. La Meridiana
  • Haughley S., “The Wonder based start up Guide” su www.fairydustteaching.com
  • L’Ecuyer C., “Educare allo stupore”, ed. Ultra
  • Malavasi L., Zoccatelli B., “Documentare le progettualità nei servizi e nelle scuole per l’infanzia”, ed. Junior
  • Delrio in “Lo stupore del conoscere. I cento linguaggi dei bambini”, ed. Reggio Children

Argomenti:
EmozioniStupore

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